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Futuri Maestri? Un progetto ambizioso e appassionante, da cui noi adulti abbiamo molto da imparare

Veronica Ceruti, responsabile dei servizi educativi di MAMbo, ci racconta perché il Museo di Arte Moderna di Bologna ha deciso di essere tra i partner di Futuri Maestri e ci spiega il lavoro fatto in questi mesi con i bambini, che sarà presentato il 26 marzo al Museo, come primo evento speciale del progetto.

MAMbo e Bologna Musei condividono con Futuri Maestri l’idea che si possa, perché no, parlare di crisi con dei bambini piccoli, e che con loro si possa parlare anche di lavoro, di guerra, di migrazione e di amore. Perché non esistono parole o temi proibiti: si tratta soltanto di avere il coraggio, la capacità e le competenze, per poterli affrontare. Per questo siamo stati subito conquistati dal carattere ambizioso di questo progetto e vi abbiamo aderito con grande entusiasmo: ci è sembrata un’impresa davvero coraggiosa invitare mille ragazzi a riflettere, attraverso linguaggi artistici differenti, su temi che solitamente vengono trattati nelle alte sfere della politica e della società, e su cui, noi adulti per primi, facciamo fatica a dare risposte coerenti.
MAMbo aderisce al progetto di Futuri Maestri anche perché abbiamo finalità e pratiche comuni, perché con gli amici e colleghi della cultura e della didattica siamo da anni in trincea, cercando di combattere le povertà educative e sociali.
In questi mesi, abbiamo lavorato con i ragazzi della quinta della scuola elementare De Amicis, una classe con cui abbiamo avuto modo di collaborare in svariate occasioni, anche grazie all’impegno della loro preziosissima maestra Anna. Il nostro lavoro è stato quello di scegliere un’opera per ognuna delle cinque parole proposte, e invitare i bambini a sviluppare, intorno a questi temi, delle riflessioni personali. Siamo partiti quindi da un punto di vista collettivo, storico e sociale, per poi ricondurre questi significati, tramite l’opera, all’individualità dei ragazzi.

Per il laboratorio dedicato alla parola crisi, ad esempio, abbiamo scelto un’opera informale di Gastone Novelli: un lavoro che si presenta come un’opera stratificata, in cui scritture e calligrafie diverse si sovrappongono, in cui è presente anche lo scrivere, il cancellare, il cambiare idea, il rinnegarsi, il tradire un’emozione. Partendo da questa opera abbiamo chiesto ai ragazzi di parlare di crisi, non tanto economica, quanto personale. Ci aspettavamo che i bambini ci parlassero di piccole crisi con i compagni di classe o con la maestra. Invece sono emerse vere crisi personali, che in qualche modo hanno dato specchio delle loro famiglie in crisi. Chiavi interpretative e paradigmi che ci possono aiutare davvero a capire e interpretare la realtà. E parlare anche di crisi di coppia, economica, identitaria.
Il risultato pratico del lavoro che abbiamo fatto con questi ragazzi, darà vita a cinque grandi manifesti: poster realizzati dai ragazzi che riuniscono tutte le parole che sono state dette in questi mesi a scuola, al museo o a casa.
I cinque manifesti saranno esposti nel foyer del MAMbo domenica 26 marzo, primo evento speciale di Futuri Maestri. In quella occasione, la collega Silvia Spadoni, docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e storica curatrice del dipartimento educativo di MAMbo, darà una lettura personale e animata delle cinque parole su cui abbiamo lavorato. A seguire, sarà possibile visitare la collezione, per vedere da vicino le opere che hanno ispirato le riflessioni dei ragazzi e che ci hanno guidato in questi mesi.
Venite a trovarci, vi aspettiamo!

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti – prenotazione consigliata chiamando lo 051 6270150 o scrivendo a info@futurimaestri.it
Per ulteriori informazioni, cliccate qui.

 

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