Ci sembra ieri che il progetto Futuri Maestri è cominciato.
Ci sembra ieri che facevamo incontri con i partner e sopralluoghi negli spazi degli eventi speciali, della mostra e dello spettacolo.
Ci sembra ieri che raccoglievamo centinaia e centinaia di adesioni al progetto da genitori super impegnati eppure disponibili, insegnanti e dirigenti scolastici generosi e talvolta eroici, volontari che stanno dando cuore e anima come se fosse proprio LORO questo progetto. E lo è.
Ci sembra ieri, e invece sono due anni.
Ci sembra ieri, e invece tra pochi giorni l’avremo concluso.
Come corre il tempo. E come è lungo. Siamo entrati all’Arena del Sole per il montaggio e le prove finali dello spettacolo 9 giorni fa e questi 9 giorni ci sembrano allo stesso tempo 9 minuti e 9 anni. Perché è un tempo denso, pieno, ricco, emozionante. Lo dicevamo ieri a cinque minuti dalla terza replica con Leo, dei 50 Special, in uno dei nostri soliti abbracci pre-, post- e durante lo spettacolo.
Ma facciamo un passo indietro.
Cartoline da un’avventura:
29 maggio 2017 – Tanti saluti alla pianta frontale!
La platea del Teatro Arena del Sole viene liberata dalle sue poltrone e, come in una specie di rivoluzione dello spazio, il pavimento sale e va a comporre un unico, grande palcoscenico unendosi al palco tradizionale. Altrimenti i 1.000 dove li mettiamo?
30 maggio 2017 – Benvenuti nell’Arena! (Ci sta pure il doppio senso)
Mentre l’eroica squadra tecnica (onore ai tecnici, sempre, in teatro!) finisce il montaggio, i 50 Special e gli attori del Teatro dell’Argine varcano la soglia di questa enorme piazza che è diventata tutta spazio scenico, e a tutti ci viene il singhiozzo, grandi e piccoli. Di gioia? Di terrore? Nessuno lo sa, nessuno chiede.
1 giugno 2017 – Paesaggio con succhi di frutta e magliette
In mezzo alle prove, arrivano enormi pancali con: 1.200 magliette gialle, verdi, rosse, blu, azzurre, rosa, grigie, dalla XXXXS alla XXXXL; 35 scatoloni pieni di sacchetti di biscotti e succhi di frutta per dare 1.000 merende al giorno a 1.000 affamatissimi Futuri Maestri (meno male che c’è Alce Nero); 6 carrelli della Coop, 7 sacchi di iuta pieni di vecchie scarpe e 30 camicie bianche per la scenografia dello spettacolo; polo, pantaloni e cappellini neri per gli attori/macchinisti/fratelli e sorelle maggiori del Teatro dell’Argine.
2 giugno 2017 – Panoramica sulla generale
L’emozione è alle stelle e c’è anche un poco d’ansia, perché succede sempre così, che il giorno prima del debutto si rompe qualcosa, qualcos’altro non funziona, qualcuno si sente male, qualcun altro gli porta dello zucchero eccetera eccetera. Ma poi la generale comincia e i 50 special (che poi sono 90) corrono, chiamano, sorridono, volano: ci fanno sognare. E non hanno nessuna paura.
Questo è molto importante perché il giorno dopo è già il…
3 giugno 2017 – …Debutto d’estate!
Arrivano il Coro di Voci Bianche e il Coro Giovanile del Teatro Comunale di Bologna, e soprattutto arrivano le centinaia di bambini e bambine che insieme ai 50 special daranno vita allo spettacolo. Il loro camerino è la Sala Thierry Salmon dell’Arena del Sole, ovvero un intero teatro! Decine di attori, volontari, guide li accolgono a gruppi, poi si sale in teatro a provare le scene corali, poi si scende a fare merenda, poi si passa nel chiostro, dove Loredana Lipperini sta incontrando il pubblico nell’Aperitivo con il maestro e dove tra poco alcuni dei mille andranno a raccontare piccoli monologhi creati nei laboratori di drammaturgia e filastrocche di Gianni Rodari sulle 5 parole chiave del progetto… Fino a quando il fischietto di Jessica ci richiama tutti nel dietro le quinte e… Chi è di scena!
Il 3, il 4, il 5, il 6 giugno, insieme a Loredana Lipperini, Simonetta Agnello Hornby, Gabriele Del Grande e Alessandra Morelli, insieme alla banda/squadra/famiglia del Teatro dell’Argine, insieme a tutto il personale dell’Arena del Sole, qui in centro a Bologna si è consumato un piccolo grande miracolo che noi tutti immaginiamo e sogniamo da quasi due anni e che adesso è lì, davanti a noi e a centinaia di spettatori: un esodo di ragazzi in fuga da un mondo malato, la scoperta di un teatro abbandonato, una pioggia di copioni, una bimba-angelo come guida del viaggio attraverso le città del denaro e degli inferni contemporanei, della città in guerra e della scuola-esercito, degli uccelli amorosi e della luna di Ariosto.
Lacrime abbracci risate canti applausi che sono la coda finale di una lunga cavalcata, di un’emozione che è come una valanga che si fa sempre più grossa man mano che scende. E questa è enorme e cresce, nutrita da speciali ragazzi e ragazze.
Ma il cammino non è ancora alla fine perciò… Buon viaggio, ragazzi.
Noi, veniamo dalla tenerezza.
Veniamo dal turbamento.
Veniamo dagli antri infuocati della vita.
Dove si dà forma ai sogni.
Veniamo dal disinganno e dall’amarezza.
Ma non dalla desolazione.
Veniamo piuttosto dalla rivoluzione.
Abbiamo aria nei polmoni, fiamme nel cuore,
e terra sotto i piedi da correre senza fermarci.
Abbiamo macinato pensieri come si camminano le strade.
E se siamo arrivati fin qui è perché adesso vogliamo parlare.